Disobedience Archive

(the zoetrope)

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Carole Roussopoulos

Le F.H.A.R (Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire), 1971

6’, (extract) Black and white, 1–inch video tape, excerpt

N°30

1 Maggio 1971, Parigi. Il Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire (F.H.A.R.) partecipa alla tradizionale manifestazione sindacale per denunciare l’omofobia istituzionalizzata. Le immagini registrate durante il corteo mostrano estratti di un incontro pubblico nel quale vengono discusse le questioni sollevate dal movimento francese: essendo l’eterosessualità normativa il riflesso della società borghese, l’omosessualità consapevole rappresenta una forza rivoluzionaria. Il F.H.A.R. diventa così la forma movimentista del progetto omosessuale rivoluzionario di liberazione, rompendo con la linea “moderata” predicata da Arcadie, un movimento “omofilo” lanciato da André Baudry nel 1954. Tra il 1971 e il 1973, le assemblee settimanali del F.H.A.R. alle Belle Arti di Parigi diventano il punto di incontro e di passaggio del testimone di una nuova generazione di attivismo gay e lesbico.

Girato pochi anni prima della depenalizzazione dell’omosessualità in Francia, il documentario di Carole Roussopoulos immortala le rivendicazioni di F.H.A.R., garantendo un’importante visibilità alle lotte omosessuali radicali. Sebbene siano principalmente gli uomini a prendere la parola, Carole Roussopoulos coglie, nel trambusto delle discussioni, il monologo di un’attivista lesbica che critica le oppressioni di una società etero-normativa e borghese:

“Siamo una sorta di contraddizione interna alla società, come altri nasciamo nella famiglia eterosessuale borghese, con il suo sistema di educazione: le donne vengono cresciute per procreare e gli uomini per essere maschi inseminatori fallocratici. Ma comunque, non ci riproduciamo, quindi non perpetuiamo la proprietà della borghesia. L’eredità con noi è finita, non c’è più nulla (…). Questa morale non si adatta alla struttura di base della società, la famiglia, non si adatta alla società; quindi, non si adatta più a noi. Di conseguenza, l’unica posizione politica possibile è una posizione rivoluzionaria.”

Carole Roussopoulos (Lausanne, Switzerland, 1945-2009) moved to Paris in 1967 where she founded the militant video collective Vidéo Out two years later. Throughout her career, she was actively involved in feminist struggles. She founded the Simone de Beauvoir Audiovisual Center and the feminist video collective Les Insoumuses with Ioana Wieder and Delphine Seyrig. With the latter, she co-directed Maso e Miso vanno in barca (1975) and S.C.U.M. Manifesto (1976) based on the eponymous treatise by Valerie Solanas. Between 1973 and 1976, Roussopoulos taught at the University of Vincennes. In 1999, she directed Debout!, a documentary about the women's liberation movement from 1970 to 1980. In 2001, she was awarded the title of Knight of the Legion of Honor in France for her thirty-two years of cinematic service.

Carole Roussopoulos (Lausanne, Switzerland, 1945-2009) moved to Paris in 1967 where she founded two years later the militant video collective Vidéo Out. Throughout her career she was committed and actively involved in feminist struggles. She founded the Center Audiovisuel Simone de Beauvoir, with Ioana Wieder and Delphine Seyrig. With the latter, she co-directed Maso and Miso go boating (1975) and S.C.U.M. Manifesto, based on the homonymous pamphlet by Valerie Solanas. Between 1973 and 1976, Carole Roussopoulos was a professor at Vincennes University. In 1999 she directed Debout!, a documentary on the women’s liberation movement from 1970 to 1980. In 2001 she received the recognition of Knight of the Legion of Honor in France.